MANOPPELLO (CH)

Pavimenti di lusso, rivestimenti in marmo e mosaici accanto a strutture più rustiche in cotto, pietra e cocciopesto, destinate allo stoccaggio dei materiali e dei prodotti agricoli: la villa romana di Santa Maria Arabona di Manoppello (Chieti), nobile residenza di campagna che risale probabilmente al II-I secolo a.C, doveva essere in origine una semplice fattoria, poi ampliata e arricchita agli inizi del periodo imperiale romano.


Gli scavi archeologici hanno indagato solo una parte della grande superficie occupata da quello che si può definire un vero e proprio impianto esteso, costituito dalla Domus principale, residenziale, con annesse terme private; da una zona mista abitativa e produttiva, a est della struttura, che presenta un pavimento in opus spicatum e una piccola vasca rivestita in malta idraulica per i prodotti agricoli. I mosaici, di cui la villa è ricca, sono tutti caratterizzati dall’uso della bicromia bianco-nera e inquadrabili fra la metà del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C. Lo schema decorativo rinvenuto nell’ambiente termale del frigidarium è del tipo punteggiato di tessere in colore contrastante con una cornice bianca e una fascia centrale nera punteggiata da tessere bianche a distanza regolare, simile alle decorazioni presenti nella domus del Peristilio, a Ostia (Roma) datato al I secolo d.C. e nella villa romana di Cottanello nella Sabina.

LAVORAZIONI

· Esecuzione dello scavo archeologico;
· Pulitura di tutte le superfici murarie con nebulizzazione di acqua a pressione;
· Integrazione delle murature mancanti;
· Restauro e consolidamento dei muri emergenti;
· Restauro e consolidamento dei pavimenti in mosaico.